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MUSEO STORICO DEL BOTTONE
BUTTON'S HISTORICAL MUSEUM
"Sandro Partesotti e Leda Siliprandi"
www.museostoricodelbottone.com
Dopo della scomparsa della sua curatrice ed ideatrice Leda Siliprandi Partesotti
avvenuta lo scorso anno 2021
IL MUSEO HA CHIUSO DEFINITIVAMENTE
PERLOMENO NELLA SUA SEDE STORICA
Sto portando a termine l'archiviazione della grande mole di materiale
lasciatomi dalla Mamma.
Mi auguro di riuscire a mettere materiale della collezione prossimamente online per visite virtuali.
Un ringraziamento anticipato per tutti i visitatori.
Visto che la casa sede del Museo è stata ora ceduta,
sono inoltre disponibile a valutare offerte serie per l'acquisizione dell'intera collezione in maniera da non disperdere il trentennale lavoro della Mamma.
Grazie a tutti.
Due to the death of the Museum's curator and ideator,
Mom d.sa Leda Siliprandi Partesotti, happened last year 2021,
THE MUSEUM HAS CLOSED.
I'm carrying on the big job of archiving of the huge collection and
I hope to be able to prepare to make it accessible for virtual visits.
Thank you very much for your interest
and, due to the fact that the house location of the Museum
now has been sold,
I can now also evaluate serious offers to acquire the whole collection
so to allow Mom's 30 years work to have correct and good collocation.
I
Marco Partesotti
museostoricodelbottone@gmail.com - tel./WhatsApp +39 348 2294980
1A. Quadro bottoni in galalite dipinti a mano
Galalite (Erinoid nel Regno Unito), parola derivata dal greco gala (latte) e lithos (pietra), è il nome commerciale di una delle prime plastiche. Fu inventata nel 1897 e brevettata nel 1899 da Friedrich Adolph Spitteler (1846-1940) e Wilhelm Krische. È prodotta a partire dalla caseina, una proteina del latte. All'inizio del ventesimo secolo, un chimico francese, J.C. Trillat, scoprì la maniera di rendere insolubile la caseina per immersione in formaldeide.
Questo materiale rivoluzionò l'industria dei bottoni con la sua capacità di creare effetti strutturali ed imitare tutti i tipi di materiale: corno, guscio di tartaruga, avorio, legno, etc. Fu anche usata negli anni trenta per articoli di gioielleria, penne, manici d'ombrello, i tasti bianchi del pianoforte (sostituendo il molto più costoso avorio naturale).
La Galalite non può essere plasmata, ed è fabbricata in forma di fogli di differente spessore, bastoncini e tubi, che vengono poi lavorati a mano.
La Galalite continua a essere prodotta ancora oggi in Italia (in forma di lastre, bastoni e rondelle) principalmente per le aziende di bottoni e accessori moda, che grazie all'utilizzo delle moderne e innovative tecniche di lavorazione meccanica riescono a conferire a questo nobile materiale di origini naturali, un ulteriore valore aggiunto al passo con le richieste del mercato attuale.
I bottoni realizzati in questo materiale sono abbastanza numerosi nella collezione del museo e risalgono per la maggior parte (come quelli qui sotto) al periodo tra le due guerre mondiali fino al 1940-50.
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